In tante città italiane nei giorni scorsi 21-22-23 ottobre, si sono organizzate manifestazioni di vario genere per la pace: presidi, cortei, catene umane, momenti di silenzio, digiuni, per protestare contro le guerre e invocare la pace, il disarmo, negoziati e una conferenza internazionale di pace.
La mobilitazione proposta a livello nazionale dalla coalizione Europe for Peace è riuscita a far scendere in piazza migliaia di persone che non accettano di stare a guardare come va la guerra. Questo risultato fa ben sperare per la riuscita della grande manifestazione in programma per il 5 novembre a Roma, promossa da oltre 500 organizzazioni.
Abbiamo davanti la Settimana ONU per il Disarmo che inizia oggi 24 ottobre, nella quale possiamo riflettere, ritrovarci e organizzare la partecipazione alla manifestazione del 5 novembre.
Il MIR Italia ha partecipato attivamente alla mobilitazione diffusa ed è stato attivo protagonista di manifestazioni in alcune città quali Torino, Padova, Ivrea, Napoli, Palermo, Vicenza.
COMUNICATO
TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!
Verso una Conferenza internazionale di pace
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.
Per questo – a otto mesi dall’inizio della guerra – promuoviamo una nuova giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il Paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!
www.sbilanciamoci.info/europe-for-peace/