Giornata della Nonviolenza e solidarietà con Mimmo Lucano

Nella Giornata Internazionale della Nonviolenza, nel giorno anniversario della nascita del Mahatma Gandhi (2 ottobre 1869), il MIR riafferma e diffonde la NONVIOLENZA attiva come via alla pace.

Nonviolenza è ripudio della guerra, è disarmo, è riduzione delle spese militari, della produzione e del commercio di armi.

Nonviolenza è non collaborazione al male, è reagire contro il male con il bene.

Nonviolenza è rispetto dei diritti, delle libertà di tutti, rispetto delle diversità.

Nonviolenza è giustizia e verità.

Nonviolenza è “stile di una politica per la pace”.

Nonviolenza è amore del prossimo come di se stessi.

Nonviolenza è cura dell’ambiente.

Nonviolenza è riconciliazione con chi è stato offeso.

Nonviolenza è ascolto dell’altro, è vincere l’indifferenza, è solidarietà con chi soffre.

Nonviolenza è accoglienza e interessamento per chi è forestiero e migrante.

 

Mentre, con tutti i nonviolenti, sono triste e preoccupato perché continuano le guerre, le violenze e le ingiustizie, continua lo sfruttamento delle persone e la distruzione dell’ambiente, crescono le spese militari e le minacce di nuovi conflitti armati, continua la miseria e la fame per milioni di persone, oggi sono sconvolto perché chi applica la nonviolenza, chi si impegna nel fare del bene, viene denigrato e condannato.

Ieri su Mimmo Lucano, operatore di pace che ha applicato la nonviolenza nel suo mandato di sindaco di Riace, è caduta una sentenza di condanna abnorme per reati contro la pubblica amministrazione. Se è vero che le sentenze giudiziarie vanno rispettate, anche in primo grado, nel ricordo delle sentenze patite da Gandhi e da don Lorenzo Milani, ciò non vieta di sperare in una revisione del processo in appello e di auspicare il cambiamento delle leggi in materia di immigrazione. Nel dubbio sulla decisione da prendere, ripensiamo al “talismano” scritto da Gandhi:

Ogni volta che sei nel dubbio o quando il tuo “io” ti sovrasta, fa questa prova:
richiama il viso dell’uomo più povero e più debole che puoi aver visto
e domandati se il passo che hai in mente di fare sarà di qualche utilità per lui.
Ne otterrà qualcosa? Gli restituirà il controllo sulla sua vita e sul suo destino?
In altre parole, condurrà all’autogoverno milioni di persone affamate nel corpo e nello spirito?
Allora vedrai i tuoi dubbi e il tuo “io” dissolversi.

E allora esprimo solidarietà con Mimmo Lucano e lo incoraggio a non cedere, perché ha guardato il viso dei più poveri e ha applicato a Riace un modello esemplare di accoglienza e di integrazione degli stranieri e di valorizzazione di un borgo semiabbandonato.

Pace forza e gioia.

 

Ivrea, 2 ottobre 2021
Pierangelo Monti, Presidente MIR

 

*Scarica qui il testo originale del comunicato.