Fermare la guerra in Siria e soccorrere i profughi

-comunicato-

4 marzo 2020

Continua la guerra in Siria, tra l’inettitudine e l’indifferenza dei governi di tutto il mondo e in
particolare dell’Europa. E chi scappa, i rifugiati, vengono strumentalizzati come merce di scambio e
pressione politica. E’ inaccettabile tale diniego dell’umanità.
Mentre giustamente si fanno grandi sforzi per contenere l’epidemia da virus Covid19, nulla si fa per
fermare quella folle guerra, frutto dell’avidità e della cattiveria umana, che dura da 8 anni e che e’
diventata una delle più gravi emergenze umanitarie.
Ora che il Presidente turco Erdogan, al fine di ottenere altre armi e risorse dall’Europa e dalla Nato,
per continuare la sua guerra contro i curdi e i siriani, strumentalizzando cinicamente i profughi, tenuti
finora entro i confini turchi, minaccia di lasciarli uscire tutti, anzi di mandarli in Europa, cosa può
succedere? Dobbiamo mettere davanti alle proprie responsabilità i paesi europei, che hanno pagato in
questi anni la Turchia per non vedere l’arrivo di masse di gente in fuga dalle guerre, dalle dittature e
dalla miseria.
Come ha denunciato l’associazione “Un ponte per”, che ben conosce la situazione dei popoli
mediorientali: “Due milioni di persone sono in fuga dall’area di Idlib, dove ai bombardamenti russi
e del regime siriano si sommano quelli dell’artiglieria turca in un gioco di ritorsioni che riduce la
popolazione civile siriana in carne da macello o in ostaggio degli sporchi giochi di guerra”. “Ciò
che sta avvenendo in queste ore al confine tra la Grecia e la Turchia rappresenta una delle pagine
più nere della storia dell’Unione Europea.” Migliaia di persone di ogni età che attraversano le gelide
acque tra la Turchia e la Grecia, un bambino di 5 anni annegato, massa di gente che invoca pietà
davanti ai fili spinati, picchiata e insultata dalle forze dell’ordine greche: sono una realtà
inaccettabile, per un continente che si dice civile, libero e democratico.
Si vendono le armi, si fanno le guerre e si creano i profughi: questa “gioco” diabolico va interrotto.
“Chiediamo di fermare immediatamente le operazioni di guerra in modo da poter soccorrere la
popolazione stremata dal freddo e dalla fame, anche attraverso corridoi umanitari garantiti dalla
comunità internazionale.
Chiediamo un piano straordinario di aiuti verso questa massa di persone”, in cammino verso
l’Europa o in attesa nei campi profughi nei quali la dignità umana non e’ più garantita.
Chiediamo il rispetto del diritto internazionale e delle Convenzioni di Ginevra, affinchè chi scappa
dalla guerra trovi protezione e soccorso.
Quello che non accetteremmo mai per i nostri cari, non dobbiamo accettarlo neppure per altri esseri
umani. Dobbiamo sconfiggere l’indifferenza verso questa tragedia, così come si fa verso l’attuale
epidemia da virus. La guerra e’ una terribile epidemia mortale ad opera d’uomo e l’uomo deve porvi
fine, subito.
M.I.R. – Movimento Internazionale della Riconciliazione

 

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