L’IFOR alle Nazioni Unite, un impegno costante per la pace e i diritti, che riguarda anche l’Italia

International Fellowship of Reconciliation (IFOR), di cui il MIR rappresenta la branca italiana, ha lo status consultivo all’ONU dal 1979 e questo permette un’azione strategica per la pace all’interno del sistema ONU.

Dal 9 al 27 settembre 2019 si e’ svolto a Ginevra la 42esima sessione del Consiglio ONU dei Diritti Umani e l’IFOR ha partecipato attivamente ai lavori intervenendo anche sul tema delle violazioni dei diritti umani dei migranti e la criminalizzazione delle organizzazioni della società civile impegnate nel salvataggio in mare nel Mediterraneo; il tema dei migranti e dei diritti di coloro che “si muovono” e’ un tema che IFOR ha già affrontato esattamente un anno fa, il 2 e 3 novembre 2018 a Catania, in occasione del Convegno internazionale “On the move”. Al Consiglio l’IFOR ha inoltre ribadito l’importanza di implementare il Diritto umano alla Vita realizzando il disarmo nucleare e quindi ratificare il Trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari. Quest’ultimo tema e’ tra i messaggi portanti della 2^ Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che e’ partita il 2 ottobre, Giornata Internazionale della Nonviolenza, da Madrid.

Venerdì 20 Settembre, sempre nell’ambito dei lavori del Consiglio ONU, IFOR ha sponsorizzato e partecipato ad un evento sul Diritto alla Pace organizzato dalla missione permanente di San Marino e dall’Associazione Papa Giovanni XIII; gli interventi sono stati offerti dall’Ambasciatore di San Marino in cui da anni e’ attivo un Ministero per la Pace, Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale di APG23, Monsignor Ivan Jurkovic, Nunzio apostolico all’ONU, Antonino Drago accademico ed ex vicepresidente del MIR e da Zaira Zafarana, rappresentante principale dell’IFOR all’ONU e attuale vicepresidente del MIR.

Dall’8 all’11 ottobre ha avuto luogo la pre-sessione della 34° Universal Periodic Review organizzata da UPR Info alle Nazioni Unite a Ginevra. I rappresentanti all’ONU dell’ IFOR hanno partecipato alle riunioni e si sono impegnati in iniziative di advocacy.

Tra gli Stati in esame ci sono l’Angola e l’Italia e l’IFOR ha presentato un rapporto per entrambi i paesi. Per quanto riguarda l’Angola, sul servizio militare e l’obiezione di coscienza, la libertà di religione e le restrizioni alla società civile; per quanto riguarda l’Italia, il rapporto ha affrontato il tema dei rischi per la salute pubblica legati alle installazioni militari con riferimento al caso di Niscemi e del Mobile User Objective System in Sicilia -di cui si occupa molto il No Muos-, quello della vendita di armi a paesi in guerra ed infine quello relativo al respingimento dei migranti e alla cooperazione con la Libia.

L’UPR è una procedura intergovernativa, che offre l’opportunità a ciascuno Stato di presentare le azioni intraprese per migliorare la situazione dei diritti umani nei propri paesi e per adempiere ai propri obblighi in materia di diritti umani; allo stesso tempo, gli Stati membri hanno la possibilità di rivolgere raccomandazioni allo Stato in esame.

Le ONG hanno la possibilità di contribuire con informazioni che possono essere incluse nel rapporto “other stakeholders” dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani che viene preso in considerazione durante la revisione.

Prima della sessione dell’UPR c’è una pre-sessione, che ha lo scopo di facilitare il coinvolgimento diretto della società civile e di fornire agli Stati membri l’opportunità di trovare maggiori informazioni sui diritti umani nei diversi paesi. Durante la pre-sessione alcune ONG sono selezionate per fare brevi presentazioni e poi tutti i rappresentanti della società civile hanno la possibilità di interagire direttamente con le delegazioni permanenti in incontri bilaterali.

Il Consiglio ONU per i Diritti Umani si riunisce per la sessione della UPR dell’Italia il 4 novembre, giornata simbolica durante la quale ricordiamo la tragedia della guerra e condanniamo tutto l’apparato preposto a prepararla e sostenerla; auspichiamo pertanto che siano rivolte raccomandazioni all’Italia che contribuiscano a ridurre la militarizzazione del territorio e gli investimenti negli armamenti e loro commercializzazione, ad esempio in Turchia e Arabia Saudita.

La prima settimana di novembre segna anche un anno dal Consiglio mondiale dell’ IFOR svoltosi in Sicilia e dalla Conferenza Internazionale sui migranti “On the move”; un anno dopo l’IFOR continua ad impegnarsi e a seguire questi temi.

Clicca qui per visionare l’articolo sul sito IFOR e scaricare i report menzionati, presentati all’ONU.